Il piano italiano sulla cybersecurity entra nel vivo. Entro la fine di maggio il Dipartimento per le informazioni sicurezza (Dis), che vigila sullo spazio cibernetico nazionale, invierà le prime istruzioni per rinsaldare le difese dei servizi online fondamentali per la vita quotidiana di cittadini e imprese, come centrali energetiche, mezzi pubblici, banche, acquedotti e ospedali.
Il dipartimento sta concludendo la definizione delle prime linee guida per attivare le protezioni previste dalla direttiva europea Nis (network and information security), che punta a rafforzare le risposte degli Stati membri dell’Unione europea di fronte a cyber-attacchi.
Tra le varie prescrizioni, la Nis prevede che gli operatori che offrono servizi essenziali adottino alti standard di cybersecurity. In Italia ne sono stati individuati 465, tra aziende pubbliche e private, i cui nomi sono riservati per questioni di sicurezza nazionale: entro circa 4 mesi dalla pubblicazione delle linee guida del Dis, queste aziende dovranno dimostrare di essere compliant con le nuove direttive di sicurezza.
LA DOMANDA DI SICUREZZA DELLE AZIENDE
Ma anche il mondo delle aziende private richiede a gran voce una tutela sulla cybersicurezza. “Le piccole-medie imprese, vera spina dorsale della nostra economia e dove pure risiede il 30% circa degli investimenti nazionali in ricerca e sviluppo, sono troppo spesso poco consapevoli dell’effettivo valore dei dati da esse gestiti e della reale minaccia spionistica che incombe su di loro”, osserva Fabio Rugge, a capo dell’osservatorio cybersecurity dell’Istituto italiano per gli studi di politica internazionale (Ispi).
Quanto più si sviluppa la tecnologia legata a Internet of things, big data e, nel prossimo futuro, quella collegata all’Intelligenza artificiale del cognitive computing, tanto più emergeranno forme nuove e sempre più sofisticate di minacce cibernetiche. Basterebbero queste poche parole per capire l’importanza sempre crescente che la cyber security assumerà nel prossimo futuro.
LA RICERCA CONTINUA
Di recente si è tenuta presso il Politecnico di Milano la seconda Conferenza ITASEC che ha riunito 44 Università italiane del Consorzio CINI, oltre a numerosi rappresentanti di enti pubblici ed imprese. Il Consorzio ha prodotto il secondo Libro Bianco intitolato “Il futuro della Cybersecurity in Italia: Ambiti Progettuali Strategici”, curato da Roberto Baldoni, Rocco De Nicola e Paolo Prinetto. Il volume individua con sistematico rigore le strategie atte a “difendere al meglio l’Italia dagli attacchi informatici”.
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