Il Covid-19 ha cambiato profondamente i comportamenti di consumo, le aspettative e i bisogni dei consumatori, anche per le assicurazioni.
Nuove esigenze assicurative emergenti
Secondo la ricerca di Guidewire, il punto di riferimento per i software assicurativi, sta emergendo una dissonanza tra percezione del rischio e tutela: l’88% degli intervistati ritiene che proteggere la propria identità digitale sia importante, molto più che l’abbigliamento, le vacanze o i gioielli. Ma solo il 9% ha stipulato un’assicurazione in questo senso. Inoltre, alcune specifiche polizze assicurative stanno logicamente diventando più interessanti agli occhi degli assicurati: l’annullamento del viaggio (il 33% del campione si dichiara interessato), l’assicurazione per i mezzi di pagamento (26%) o l’assicurazione contro la perdita del lavoro, soprattutto per i lavoratori autonomi (25%). Anche per le aziende, alcuni rischi che potrebbero sembrare ancora vaghi, soprattutto quelli legati alle minacce informatiche, stanno diventando sempre più concreti.
Tradizione “e/o” innovazione?
Per il momento, gli assicuratori “tradizionali” sono ancora percepiti come attori di riferimento sul mercato, sia in termini di servizio alla clientela (il 72% li considera i migliori, molto più avanti rispetto alle piattaforme di e-commerce o anche alle case automobilistiche) che di sottoscrizione assicurativa (70%). Ma su quest’ultimo dato, lo studio di Guidewire per fasce d’età rivela nuovi canali di distribuzione per i più giovani: il 43% tramite un assicuratore contro il 38% tramite un intermediario digitale.
Insomma, le richieste degli assicurati erano già in rapida evoluzione prima della crisi e questa tendenza si accelererà ancora di più ora; prodotti che prima potevano richiedere anni per essere lanciati non possono più essere lanciati oggi e il mondo assicurativo di domani sarà modellato attorno a ecosistemi e piattaforme.
Le assicurazioni sono già in ripresa!
L’industria assicurativa supererà la crisi economica globale portata dal Covid-19. A dirlo è l’ultima ricerca pubblicata dallo Swiss Re institute che fa il punto sul settore assicurativo a livello mondiale. Il Covid-19 e la conseguente crisi economica porteranno ad un crollo nella domanda di assicurazioni nel 2020. E questo varrà specialmente per i prodotti vita, con i premi globali che dovrebbero contrarsi del 6%. Tuttavia i volumi dei premi totali torneranno ai livelli pre-crisi già nel 2021, insieme ad una ripresa dell’economia globale.
Per quanto riguarda poi la capacità di assorbire gli shock, Swiss Re sottolinea come, anche se le prospettive sono incerte, il settore assicurativo è molto ben capitalizzato. Certamente la redditività del mondo insurance sarà messa alla prova e le compagnie dovranno affrontare delle perdite, legate alla pandemia, ma rimane una forte stabilità dell’intero settore. Le stime più pessimistiche dei sinistri totali dei rami property e casualty secondo la maggior parte delle analisi assicurative esterne è di 100 miliardi di dollari, di entità simile alle perdite causate dagli uragani Harvey, Irma e Maria nel 2017, che il settore ha assorbito.
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