L’inizio del 2024 segna il primo anniversario dall’introduzione del Fondo AgriCat, una novità per la gestione dei rischi legati a catastrofi naturali nell’ambito dell’agricoltura, come delineato nel Piano Strategico della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2023-2027. Questo fondo si prefigge di offrire copertura contro eventi estremi quali gelate, secche e inondazioni, fenomeni che hanno gravemente impattato numerosi agricoltori nel corso del 2023, in particolare con le alluvioni.
Nel quadro della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea, la gestione del rischio e delle crisi nel settore agricolo è una componente chiave. La PAC prevede vari strumenti per aiutare gli agricoltori a gestire i rischi e le crisi, come le avversità climatiche, le malattie degli animali o delle piante, e gli eventi ambientali dannosi.
UNO SCENARIO PREOCCUPANTE
Un calo drastico delle precipitazioni, con un deficit del 91% rispetto alla norma in dicembre e valori paragonabili a quelli estivi nel gennaio 2023, insieme a un abbassamento fino a due metri nei livelli d’acqua di fiumi e laghi rispetto al solito per la stagione, segnalano una siccità intensificata dalla mancanza di innevamento in montagna, cruciale come riserva d’acqua per l’agricoltura nel periodo futuro. Coldiretti ha esortato a un intervento immediato per mitigare il rischio di desertificazione, che potrebbe danneggiare gravemente l’economia agricola e l’equilibrio dell’ambiente, suggerendo di incrementare le riserve idriche nei laghi e di elevare il flusso minimo essenziale dei corsi d’acqua. Resta la questione su come un agricoltore o allevatore possa salvaguardare i propri interessi economici e proteggere la propria attività.
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COS’ È IL FONDO AGRICAT
Il “Fondo AgriCat” si colloca in questo contesto come uno strumento specificamente dedicato alla copertura dei rischi catastrofali, ovvero eventi estremi e non prevedibili quali siccità, alluvioni, gelate e brinate intense che possono causare danni significativi alle produzioni agricole. Ecco come funziona:
- Finalità: il fondo è mirato a fornire una copertura assicurativa o una compensazione agli agricoltori colpiti da eventi catastrofali. Ciò aiuterebbe a stabilizzare i redditi agricoli e a garantire la continuità delle attività agricole dopo eventi avversi significativi.
- Finanziamento: il fondo può essere finanziato con contributi congiunti dell’UE, degli Stati membri e, potenzialmente, degli agricoltori stessi. Potrebbe essere gestito a livello nazionale o regionale, a seconda delle specifiche disposizioni legislative e organizzative.
- Copertura: la copertura offerta dal fondo può includere una vasta gamma di eventi catastrofali, con criteri specifici per la definizione di “catastrofico” e per l’ammissibilità alla compensazione.
- Ammissibilità e requisiti: gli agricoltori che desiderano accedere al fondo devono soddisfare determinati requisiti, come la partecipazione a pratiche agricole sostenibili o la prevenzione dei rischi. Possono rendersi necessari anche piani di gestione del rischio aziendale.
- Procedura di richiesta e compensazione: in caso di evento catastrofico, gli agricoltori ammissibili possono presentare una richiesta di compensazione, con la necessità di documentare adeguatamente i danni e le perdite subite.
- Ruolo nella PAC: questo fondo si inserisce all’interno della PAC come uno degli strumenti per realizzare gli obiettivi di resilienza e sostenibilità del settore agricolo europeo, in linea con la strategia “Dal produttore al consumatore” e il Green Deal Europeo.
È importante notare che la struttura e le funzionalità specifiche di un fondo di questo tipo possono dipendere dalla legislazione specifica che lo istituisce e dalle decisioni politiche degli Stati membri dell’UE e delle istituzioni europee.
BENE, MA NON BASTA: COME FUNZIONA L’ASSICURAZIONE PER GLI AGRICOLTORI COLPITI DA DANNI CATASTROFALI
Il Fondo AgriCat opera attraverso l’uso di valori standardizzati, determinati per ogni tipo specifico di coltura e applicabili universalmente a tutti gli agricoltori interessati. Tali valori, intenzionalmente fissati al di sotto del valore di mercato, sono progettati per sostituire le valutazioni individuali di perdita e mirano a garantire la copertura dei costi variabili legati alla coltivazione di un ettaro del prodotto agricolo specifico.
Nel contesto di eventi catastrofici, il fondo si impegna a compensare gli agricoltori per i costi variabili sostenuti, con la misura del risarcimento che varia in base alla gravità del danno subito. Tenendo come esempio un ettaro di mele devastato da una calamità, se il valore standard utilizzato nel settore assicurativo fosse di 25.000 euro per ettaro, il Fondo AgriCat non fornirebbe una copertura completa a tale cifra, ma si baserebbe piuttosto su un valore indice, che coprirebbe almeno i costi di produzione e che si posizionerebbe tra il 30% e il 50% di quella somma.
La logica di fondo spinge verso la cultura dell’assicurazione ed educa alla buona pratica di proteggere le aziende agricole. Ma a conti fatti, almeno in via generale, la percentuale di copertura rischia di essere troppo bassa soprattutto di fronte ai danni provocati da eventi catastrofali sempre più estremi come quelli attuali. Dunque si apre uno spazio decisivo per integrare coperture pubbliche e copertura private, per arrivare ad una strategia di protezione a 360°.
La stima dei danni segue un approccio integrato che combina l’analisi da remoto, spesso con l’ausilio di tecnologie satellitari e valutazioni sul campo da parte di periti. In base a questo sistema, se il danno risulta totale (100%), viene erogato l’intero valore indice; in caso contrario, viene fornita solo una percentuale di tale valore; un processo simile alle pratiche assicurative, dove franchigie e massimali variano in base al tipo di coltura assicurata. Dopo un primo anno di attività caratterizzato da un approccio conservativo, volto a minimizzare i rischi iniziali, il Fondo prevede di raffinare le sue regole di indennizzo per il 2024, considerando l’anno 2023 come un periodo di rodaggio e valutazione delle sue politiche e procedure.
PCA supporta il proprio Cliente nella valutazione del rischio ambientale correlato all’esercizio della propria attività, tramite un approfondito checkup ed una consulenza analitica, che consente di raggiungere una corretta consapevolezza e di trasferire il rischio attraverso la stipula di assicurazioni tailor-made.
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