La criptovaluta è denaro virtuale, creato da algoritmi crittografati con l’obiettivo dichiarato di operare in modo indipendente dai tradizionali sistemi bancari e di scambio monetario. Purtroppo ciò non include i tradizionali meccanismi di tutela, incluse le assicurazioni. Perché?
Le criptovalute derivate dal “bitcoin” sono una forma di valuta altamente volatile, con il potenziale di precipitare drasticamente a causa di un semplice bug del software o, peggio, di “folate” speculative fuori controllo. Pensate se l’euro perdesse anche il 50% del suo valore in 24 ore, senza avere autorità e istituzioni in grado di fare nulla. Non è uno scenario molto lontano dal crollo di fine aprile, dove i bitcoin sono scesi, come prezzo di riferimento generale, a $ 33.000 da un picco ventilato di $ 48.000. L’effetto pandemia, l’ingresso di un colosso come Elon Musk (con un investimento in bitcoin di circa $ 1,5 miliardi) e la ricerca di investimenti alternativi all’oro hanno comunque determinato un interesse generale verso i bitcoin.
I RISCHI DEI BITCOIN
Le compagnie assicurative devono ancora recuperare il ritardo con la crescente diffusione delle criptovalute come investimento e nel commercio: il solito Elon Musk ha già tracciato in qualche modo il percorso, affermando che i clienti di Tesla potranno utilizzare i bitcoin come forma di pagamento.
La scarsa regolamentazione e i prezzi volatili del bitcoin e altre criptovalute rendono molti assicuratori riluttanti a sottoscrivere i rischi, nonostante la crescente domanda di protezione delle risorse digitali e di responsabilità personali di amministratori e dirigenti di società che si occupano di criptovalute.
Inoltre gli assicuratori e i broker stimano che tra i pochi soggetti che forniscono una tale copertura assicurativa, nessuno può comunque offrire una copertura superiore a 750 milioni di dollari per qualsiasi cliente.
D’altronde i rischi sono considerevoli, con cifre che sfiorano i 2 miliardi di dollari nel 2020; la sottoscrizione di tali rischi rimane un’attività di nicchia offerta da assicuratori specializzati nel giro dei Lloyd’s: al momento, la copertura può arrivare sui $ 10 milioni mentre i portafogli delle aziende che investono in bitcoin si aggirano in media sui $ 200 milioni.
REGOLE: POCHE E INCERTE
Un altro deterrente per l’ingresso definitivo delle compagnie assicurative è la persistente ambiguità legale che circonda il mondo bitcoin, con i principali player di tutto il mondo che chiedono regole globali per le criptovalute.
Le criptovalute hanno faticato a conquistare la fiducia degli investitori tradizionali e del pubblico in generale a causa della loro natura speculativa e della loro cronica volatilità.
La spiegazione più probabile è anche quella più semplice: un possibile forte calo del valore delle criptovalute potrebbe innescare azioni legali da parte degli investitori, che a loro volta potrebbero mettere l’assicuratore in serie difficoltà se la causa ha colpito i beni personali dei dirigenti di un’azienda.
Le assicurazioni si confermano comunque in prima linea nell’innovazione dei servizi, fornendo un’elaborazione dei complessi processi di trasformazione – in questo caso finanziari – che hanno una caratteristica forma “anarchica” e decentrata, difficilmente governabile. Ma le assicurazioni, come dimostra la storia trentennale di PCA Consultative Broker, offrono soluzioni operative ma soprattutto strategie consulenziali: ecco il valore più forte con cui affrontare le sfide di oggi.
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