Il mercato italiano dell’auto ha archiviato nel 2022 uno degli anni peggiori degli ultimi cinquant’anni: nel 2022 le immatricolazioni sono state 1.316.702, in calo del 9,7% rispetto al 2021, ma se il confronto si fa con il 2019, l’anno prima della pandemia, la flessione è del 31,3%. Eppure… nell’ultimo mese c’è stato un balzo delle vendite, pari a 104.915, il 21% in più di dicembre 2021, una crescita a doppia cifra che fa ben sperare per il 2023. A fine anno abbiamo raccolto qui i trend più significativi per l’automotive. Ora vediamo come sono cambiati.
La situazione complessiva non è semplice, stretta com’è fra la guerra, la carenza dei chip e la crisi energetica e delle materie prime: vediamo come TÜV Italia (ente indipendente di certificazione, ispezione, testing, collaudi e formazione, che offre servizi certificativi in ambito qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto) descrive i trend automotive per questo 2023.
Il quadro generale è ben definito: da ormai 3 anni l’automotive è uno dei settori in maggior sofferenza, stretto fra la carenza dei semiconduttori e una tempesta energetica e delle materie prime piuttosto grave. La produzione dei veicoli è scesa molto e conseguentemente anche le immatricolazioni hanno sofferto, una crisi che ha aumentato l’interesse dei consumatori per le auto usate, il car sharing e le auto elettriche. La disponibilità di auto usate è però diventato meno abbondante perché sostituirlo è diventato difficile e questa penuria ne ha innalzato i prezzi. Questi fenomeni si sono sovrapposti a una crescente attenzione per l’ambiente, catalizzata dai limiti posti dalle istituzioni europee alle emissioni inquinanti delle auto, e questa ha creato scenari compositi che vedono TÜV Italia descrivere i trend automotive.
LA PARTICOLARE ANALISI DI TÜV ITALIA
Una specificità dell’analisi dell’ente certificatore TÜV Italia è utilizzare le più moderne fonti di informazione digital. In base ai dati riportati da uno studio di Google Trend, crede che gli italiani siano pronti ad abbracciare la transizione verso i trasporti a zero emissioni locali permessa dai veicoli sostenibili. In effetti nel 2022 è cresciuto, rispetto al 2021, il volume delle ricerche per keyphrases quali “auto elettrica usata” e “auto ibrida usata”. Questo può essere almeno in parte dovuto agli alti prezzi dei veicoli elettrici nuovi, che scoraggiano le immatricolazioni ma fanno anche crescere il mercato dell’usato elettrico. Le incertezze generali inducono inoltre le persone a cercare qualcosa che dia fiducia: le ricerche di termini quali “sicurezza auto” nel 2022 è aumentato del 35% rispetto al 2021. Inoltre gli optional dedicati alla sicurezza sono fondamentali per il 70% delle persone intervistate. TÜV Italia descrive i trend automotive e osserva che queste tendenze trovano cittadinanza nei laboratori di TÜV Italia, luoghi nei quali è costante la ricerca della sicurezza, a partire dei componenti automotive che richiedono dinamismo e flessibilità per riuscire a pianificare i test di qualificazione/certificazione, indispensabili per garantire la qualità e l’affidabilità del prodotto finito.
ALMENO I RICAMBI RIPARTONO
L’industria automotive italiana deve fare i conti con un contesto economico particolarmente difficile e con un settore che punta sempre di più sull’elettrificazione, con l’UE che ha già avviato la procedura per bloccare le vendite di auto ICE dal 2035. Per il settore della componentistica automotive in Italia, nonostante le difficoltà, si registra un 2022 positivo. La conferma arriva da ANFIA. L’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, infatti, ha diffuso i numeri relativi all’export della componentistica automotive italiana per il 2022 e il bilancio è positivo.
LA GRANDE SFIDA: LA TRANSIZIONE ENERGETICA
Per il 2023, evidenzia ANFIA, gli interrogativi non mancano. In particolare, è il tema della transizione ecologica quello da guardare con maggiore attenzione.
Il settore automotive sta affrontando la sua più importante rivoluzione dal boom economico a oggi. Dopo aver affrontato, senza esserne ancora uscita, la carenza di semiconduttori e il calo delle vendite iniziati entrambi con la pandemia di Covid 19, l’industria dell’auto è nel pieno di una “tempesta perfetta” causata dalla transizione verso una mobilità completamente elettrica entro il 2035. Ma per vedere sviluppi non basterà certo un anno solo.
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