Viviamo in un mondo complesso e interconnesso in cui la diversità, plasmata dalla globalizzazione e dal progresso tecnologico, costituisce il tessuto della società moderna. Nonostante questa interconnessione c’è anche una crescente polarizzazione – sia nel mondo fisico che in quello digitale – alimentata dalla politica dell’identità e dalla rinascita di ideologie nazionaliste.
La diversità fa bene agli affari. Creare una forza lavoro veramente diversificata, a tutti i livelli organizzativi, diventa ogni anno più avvincente. L’argomento morale è abbastanza pesante, ma l’impatto finanziario – come dimostrato da più studi – lo rende ancora più convincente.
QUANDO CRESCE L’INCLUSIONE, CRESCE ANCHE IL BUSINESS
L’86% delle aziende nel settore dei servizi finanziari (banche, assicurazioni, ecc.) che operano in Italia promuove all’interno dell’azienda la Diversity, Equity & Inclusion (Diversità, equità, inclusione, DE&I), in particolare le politiche volte alla parità di genere.
È quanto emerge da uno studio della società di consulenza Deloitte in collaborazione con la School of Management dell’Università degli Studi di Milano e volto a misurare il livello di maturità del grado di inclusione nelle organizzazioni raggiunto dalle aziende del settore finanziario.
Secondo lo studio, cresce l’attenzione nei confronti delle tematiche di genere (con la promozione della rappresentanza femminile e di formazione sull’empowerment), le iniziative legate alla genitorialità, lo sviluppo di una leadership inclusiva.
Tuttavia, il dato reale è che ancora oggi meno del 20% delle posizioni di vertice nelle aziende finanziarie è affidato alle donne, mentre la percentuale sale al 30% per quanto riguarda le posizioni di middle management.
Lo studio ha anche messo in evidenza un grande divario fra piccole aziende e organizzazioni appartenenti a grandi network internazionali. Infatti fra le aziende che hanno partecipato all’indagine e che dichiarano di avere una governance DE&I, quasi 8 su 10 afferiscono a un network internazionale (79%) e hanno più di 1.000 dipendenti (85%). Il 52% delle organizzazioni non hanno una governance DE&I, cioè non hanno delle politiche strutturate dedicate a questo tema.
LE PARI OPPORTUNITA’ NEL SETTORE ASSICURATIVO
Il 9 marzo 2022 (guarda caso dopo l’8 marzo, giornata mondiale dei diritti della donna) è stata firmata la Dichiarazione congiunta sulla diversità, inclusione e non-discriminazione nel settore assicurativo europeo. L’occasione è stata la riunione del gruppo di lavoro del Comitato per il dialogo sociale nel settore assicurativo ISSDC (che sta per Insurance sectoral social dialogue committee), in cui le 18 organizzazioni sindacali aderenti a Uni global union in rappresentanza di 12 paesi si sono confrontate con le rappresentanze datoriali aderenti a Insurance Europe, Amice e Bipar.
In questo modo si fa finalmente un passo avanti sul terreno delle pari opportunità di sviluppo professionale nel settore assicurativo europeo. L’obiettivo è creare ambienti di lavoro sicuri e inclusivi in cui a tutti i lavoratori, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale, siano assicurate le medesime opportunità di sviluppo e formazione. La dichiarazione sottoscritta si apre con l’impegno delle parti a incoraggiare la diversità, sostenere l’inclusione e combattere la discriminazione in ogni settore lavorativo e a ogni livello. Il principio di inclusione, declinato nel luogo di lavoro, significa riconoscere, valorizzare e prendere in considerazione background, conoscenze, abilità, bisogni ed esperienze differenti incoraggiandone l’utilizzo per creare una forza lavoro coesa, diversificata ed efficace. Una parte del testo è dedicata specificatamente al tema delle pari opportunità che vanno applicate a partire dalla stesura degli annunci di lavoro, dalla formulazione delle candidature e dell’applicazione dei criteri di selezione. L’assunzione diventa quindi il punto di arrivo di un processo privato di qualsiasi connotazione discriminatoria.
PCA continua a monitorare i trend più importanti, dentro e fuori il settore assicurativo, per arricchire la sua offerta di consulenza strategica e creare partnership di alto valore per i clienti.
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