Maggiore attenzione all’ambiente, maggiore fiducia da parte dei clienti.
A confermarlo è lo studio World Property and Casualty Insurance Report, curato dalla società di consulenza Capgemini insieme all’organizzazione non-profit Efma, specializzata nei settori della finanza e delle assicurazioni. In particolare la prima edizione del report, intitolata proprio “Walking the Talk: How insurers can lead climate change resiliency”, analizza nel dettaglio l’impatto che il cambiamento climatico sta avendo sul mondo insurance. Secondo lo studio, negli ultimi trent’anni le perdite economiche – assicurate e non – causate dal cambiamento climatico sono aumentate del 250%, e oggi quasi due terzi degli assicurati considerano il fenomeno come una delle principali fonti di preoccupazione. Il 40% delle compagnie assicurative condivide questa prospettiva, e considera quindi il surriscaldamento globale come una priorità assoluta.
AMBIENTE, IL GRANDE RISCHIO
All’inizio di questo 2022 il Global Risks Report 2022 del World Economic Forum segnava come primi cinque rischi per il pianeta nei prossimi 5-10 anni, tutti rischi legati all’ambiente e alla crisi climatica. Nel dettaglio le prime cinque posizioni sono state assegnate alla lentezza nell’azione climatica, agli eventi meteorologici estremi, alla perdita di biodiversità, alla crisi delle risorse naturali e ai danni ambientali causati dalle attività umane. Per darvi un’idea di quella che può essere la scala di misurazione, tenete conto che le malattie infettive (come la Covid-19 che ha paralizzato il mondo) sono al sesto posto, in una classifica di dieci posizioni. Le aree indicate come ”rischio emergente” sono invece la cybersicurezza, la competizione nello spazio, le pressioni migratorie ma anche la transizione energetica disordinata, segnata cioè da politiche eterogenee a livello geografico e di settore e che ostacolano la cooperazione. Il fallimento delle azioni a tutela del clima rappresenta la principale minaccia a lungo termine per il pianeta e con gli impatti potenzialmente più gravi nel prossimo decennio.
L’AMBIENTE HA BISOGNO DI ASSICURAZIONI – E DI DATI
Il cambiamento climatico comporta rischi fisici, cioè rischi di andare incontro a danni materiali, alle strutture e agli individui colpiti da eventi naturali avversi: questi possono essere legati a eventi meteorologici estremi, come tornado, uragani, alluvioni, ondate di calore e di freddo, incendi e siccità, o eventi cronici, come scarsità d’acqua, perdita di produttività dei suoli, variazioni delle temperature medie. Le assicurazioni possono essere uno strumento di risposta ai rischi dovuti al cambiamento climatico, diminuendo la vulnerabilità della popolazione, ma perché ciò avvenga devono integrare nelle analisi e nelle valutazioni la componente scientifica, ovvero i dati meteo-climatici.
L’utilizzo dei dati dei modelli climatici e del monitoraggio meteorologico fa sì che possano essere effettivamente implementate assicurazioni contro i rischi climatici stessi. Questo grazie alla messa a disposizione delle compagnie assicurative dei mezzi per calcolare la probabilità di accadimento degli eventi meteo-climatici avversi e del relativo monitoraggio: questi mezzi sono scenari climatici, modelli e dati meteorologici. La disponibilità di polizze che integrano questi fattori fa sì che le aziende o gli enti pubblici (ad esempio le città) assicurati possano recuperare più velocemente la propria funzionalità in caso di eventi avversi.
LE ASSICURAZIONI FORMULANO UNA NUOVA VISIONE
Le assicurazioni sono in prima linea nel contrasto al cambiamento climatico. Mentre la roadmap per la decarbonizzazione dei portafogli finanziari appare in gran parte tracciata, è aperto il dibattito riguardante l’impact underwriting, ovvero l’integrazione dei rischi climatici nelle politiche di sottoscrizione.
L’impact underwriting mette i fattori ESG, e al loro interno i rischi climatici, al centro della costruzione dei prodotti, della valutazione dei potenziali assicurati e della determinazione dei premi. In modo ancora più profondo, l’impact underwriting traccia una possibile evoluzione dei modelli di business assicurativi: per fronteggiare efficacemente la crisi climatica, infatti, le compagnie e i consulenti non potranno più limitarsi a elaborare coperture ai rischi, ma saranno chiamati a sensibilizzare e accompagnare gli assicurati in un percorso di adattamento ai cambiamenti climatici attraverso l’offerta di servizi analitici e consulenziali o di soluzioni digitali dedicate.
PCA supporta il proprio Cliente nella valutazione del rischio meteo, climatico e ambientale correlato all’esercizio della propria attività, tramite un approfondito checkup ed una consulenza analitica, che consente di raggiungere una corretta consapevolezza e di trasferire il rischio attraverso la stipula di un’assicurazione tailor-made.
Per scoprire la nostra storia di innovazione e assistenza su misura del Cliente, vi invitiamo a consultare la nostra presentazione: link di download
Siamo sempre a vostra disposizione per una valutazione preventiva del rischio della vostra azienda: basta solo contattarci.
Grazie per l’attenzione!