18 e 19 ottobre 2021: due giorni molto fitti di scambi di vedute, presentazione di progetti e networking per fissare le assicurazioni al centro della ripartenza italiana – anche in prospettiva internazionale. A Roma si è svolto l’Insurance Summit, l’evento internazionale organizzato per la prima volta in Italia da ANIA. Il tema centrale del Summit è la sostenibilità, in particolare, gli aspetti legati agli investimenti, ai cambiamenti climatici e al sistema di welfare, evidenziando il contributo offerto dal mondo assicurativo.
CLIMA FUORI CONTROLLO
Le devastanti alluvioni in due lander della Germania settentrionale. La grandine sul Garda e i tornado in Veneto. I chicchi di ghiaccio grandi come mele caduti sull’aeroporto di Milano Malpensa. Un luglio da dimenticare. Poi i nubifragi e le inondazioni di settembre sulle regioni di Madrid e Valencia, in Spagna. Le bombe d’acqua e le frane nell’Imperiese a fine mese e nel Genovese all’inizio di ottobre, quando sulla zona di Rossiglione (Liguria) è caduta in un giorno l’acqua che di solito cade in un anno. Gli eventi meteorologici estremi si ripetono con frequenza sempre maggiore. Con essi aumentano i danni materiali, oltre al costo in vite umane (188 solo a luglio in Europa): soltanto tra Renania-Palatinato e Nord Reno-Westfalia ammonterebbero ad almeno 10 miliardi. Uno studio stima in 77 miliardi di euro i danni da maltempo estremo registrati in Europa tra il 1995 e il 2017.
REGOLE, GARANZIE E STRATEGIE PER L’AMBIENTE
Il settore assicurativo può “contribuire ad alcune delle priorità che la presidenza italiana ha voluto porre al centro dei lavori del G20 di quest’anno. Sottolineeremo il nostro ruolo non solo nel garantire la più ampia protezione per imprese e famiglie, ma anche come primari investitori istituzionali“. Così Maria Bianca Farina, presidente di Ania, in apertura dei lavori dell’Insurance Summit 2021, sottolineando come il settore assicurativo “ha la consapevolezza di svolgere un ruolo di primo piano per la crescita economica e per una transizione sostenibile, nella sua accezione più ampia, non solo ambientale ma anche sociale e finanziaria. Questo soprattutto in un’ottica di superamento della crisi sanitaria che non lasci indietro nessuno e che riduca le disparità oggettive che si sono create per famiglie ed imprese in conseguenza della pandemia“.
All’Insurance Summit di Roma, Ania ha riunito i protagonisti del settore, ma anche tecnici europei e politici. Il duplice nodo: quello delle regole Ue, senza la cui revisione si rischia che le catastrofi climatiche non siano più assicurate; e quello delle compagnie riassicurative, che chiedono agevolazioni fiscali sui green bond.
Chi paga i costi di questi disastri? Spesso i governi centrali e regionali. Ma in molti casi le perdite subite dai privati non possono essere compensate che da adeguate coperture assicurative, quando ci sono. Secondo il progetto di ricerca Titan, realizzato dal programma europeo Espon, specializzato in analisi delle politiche regionali, alluvioni, tempeste, siccità e terremoti hanno causato nei Paesi dell’Ue quasi 77 miliardi di euro di danni, di cui 43,5 miliardi direttamente collegabili ai disastri naturali e 33,4 miliardi derivanti dai legami economici con le aree colpite da calamità naturali. Ad essere più colpite in termini economici sono state l’Europa centrale, orientale e sud-orientale. Tra il 1981 e il 2010, le tempeste di vento e le alluvioni hanno causato il 76% dei danni stimati dai ricercatori. Ma nel conteggio non è ancora inclusa la tempesta di vento Vaia, che tre anni fa ha devastato le Dolomiti sradicando e abbattendo circa 40 milioni di conifere.
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