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Il caldo estremo colpisce la Supply Chain mondiale

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Le temperature sono salite a livelli senza precedenti in tutta la Cina e non sembrano cambiare direzione. Le conseguenze sull’economia sono già ora pesanti. La Cina non è l’unico Paese asiatico intrappolato in un’ondata di calore. Una serie di Paesi del Sud-Est asiatico, dal Vietnam alla Malesia alle Filippine, è colpita da temperature record che hanno causato ricoveri ospedalieri diffusi, strade danneggiate, incendi e chiusura di scuole. Tutto ciò mentre la Cina iniziava a riprendersi dalla pandemia COVID-19.

GLI SCENARI ATTUALI

La forza trainante di quella che è stata descritta da alcuni scienziati come “la peggiore ondata di calore nella storia dell’Asia” è ElNiño, un fenomeno meteorologico naturale definito come un riscaldamento anomalo delle temperature della superficie del mare nell’Oceano Pacifico. Ma gli effetti non finiranno con l’estate. L’Organizzazione meteorologica mondiale ha messo in guardia su El Niño fino all’autunno di quest’anno, accompagnandosi a temperature ancora più elevate e a eventi meteorologici estremi. Il caldo torrido in corso in Cina arriva a quasi un anno da un devastante evento meteorologico metereologico si è abbattuto in tutto il Paese. Per oltre 70 giorni di fila, un’ondata di caldo brutale aveva devastato gran parte della Cina nell’estate del 2022, con temperature sostenute di oltre 40°C. La condizione persistente ed estrema – che non ha avuto eguali in Cina dall’inizio delle moderne registrazioni nel Paese – ha innescato incendi nelle foreste e prosciugato i principali corpi idrici, come il fiume Yangtze , il “fiume azzurro” che è il più lungo dell’Asia, gravemente colpito.

UN FUTURO SEMPRE PIU’ DI CRISI

Per alleviare la carenza di energia elettrica causata dall’aumento della domanda di aria condizionata e dall’esaurimento dei livelli d’acqua del fiume, che ha aggravato il problema riducendo la quantità di elettricità prodotta dalle centrali idroelettriche, i governi locali in Cina hanno dovuto chiudere le fabbriche e imporre blackout a rotazione.

Come segno inquietante di ciò che accadrà nei prossimi mesi, sono già emersi i primi effetti dell’attuale ondata di calore. Nelle regioni meridionali, la domanda di elettricità ha raggiunto i livelli massimi alla fine di maggio, un mese prima rispetto all’anno scorso. Le province centrali, orientali e sudoccidentali sono destinate a subire carenze durante i periodi di picco della domanda.La crisi per il bestiame potrebbe scatenare una vera e propria crisi di sicurezza alimentare per quanto riguarda le colture essenziali su cui la Cina, l’Asia e il mondo fanno affidamento. Nella regione dell’Henan, che normalmente produce circa un terzo del grano cinese, settimane di forti piogge a maggio hanno causato l’ammuffimento o la germinazione precoce di una grande quantità di grano, che spesso si traduce in una farina di qualità inferiore non adatta al consumo.

IL “RISCHIO FISICO”

Al centro della questione c’è quello che gli esperti di clima chiamano “rischio fisico“. Gli effetti del cambiamento climatico comportano un rischio fisico per i beni e le operazioni delle aziende: gli eventi meteorologici estremi producono ingenti danni finanziari. Praticamente ogni settore dell’economia è esposto ai rischi derivanti dagli effetti fisici a breve e lungo termine dei cambiamenti climatici, che si ripercuotono su tutta la catena del valore, dalle materie prime agli utenti finali. Un rapporto del 2021 di ImpaxAsset Management Group ha rilevato che due terzi delle grandi aziende a livello globale hanno almeno un asset altamente esposto al rischio fisico del cambiamento climatico.

Fenomeni come gli incendi e le inondazioni possono essere l’esempio più immediato di rischio fisico, ma anche l’alta temperatura rientra in questa categoria. Infatti, un rapporto di Moody’s del 2021 ha identificato lo stress da calore come uno dei due rischi fisici che interessano quasi tutti i settori. In agricoltura, il calore può uccidere i raccolti. Questo danneggia anche i rivenditori, che dipendono dalle colture nella loro catena di approvvigionamento. Per il settore dei viaggi, il caldo estremo può spostare la domanda dei consumatori, rendendo alcune destinazioni proibitive. In molti settori, lo stress da caldo rende più difficile, e a volte impossibile, per i dipendenti lavorare all’aperto. Le recenti morti sul lavoro in Italia per il caldo estremo ne sono la conferma.Inoltre il caldo estremo è un freno per l’economia globale. Uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances ha rilevato che il caldo estremo causato dall’uomo è costato all’economia globale ben 29.000 miliardi di dollari tra il 1992 e il 2013. Un altro studio del Climate Impact Lab ha rilevato che le temperature più elevate potrebbero ridurre il reddito medio globale di quasi un quarto entro il 2100 rispetto a uno scenario di assenza di cambiamenti climatici.

IL RISCHIO PER LE AZIENDE

I gravi eventi meteorologici degli ultimi anni hanno evidenziato l’imprevedibilità delle tendenze climatiche future e hanno posto gli assicuratori davanti ad ingenti perdite finanziarie a seguito di catastrofi e altri eventi meteorologici. È un rischio per l’intero sistema economico. C’è bisogno anzitutto di aggiornare i modelli previsionali sui disastri naturali perché possono non essere più così affidabili. Condizioni meteorologiche sempre più imprevedibili e severe comportano un aumento della frequenza e della gravità delle richieste di risarcimento nell’ambito delle polizze.

Come si rapportano le aziende di fronte a questo scenario diventa strategico. Quelle che dispongono di risorse adeguate stanno mettendo a punto programmi per affrontare il rischio calore. La situazione ottimale è quella in cui l’azienda sia in grado di adeguare la sua catena di approvvigionamento per garantire che sia resiliente a condizioni meteorologiche estreme, compreso lo stress da caldo.

Si afferma e si conferma il ruolo fondamentale di una strategia climatica basata sull’impegno per la riduzionedelle emissioni di anidride carbonica e promuovendo un cambiamento più ampio della società verso un’economia a basse emissioni di carbonio; le aziende non solo proteggono le proprie prospettive di crescita, ma anche il benessere di tutta la società.

PCA continua a monitorare il rischio climatico e il suo impatto sull’economia delle aziende, per fornire consulenze strategiche per individuare le soluzioni personalizzate più efficaci.

PCA supporta il proprio Cliente nella valutazione del rischio meteo, climatico e ambientale correlato all’esercizio della propria attività, tramite un approfondito checkup ed una consulenza analitica, che consente di raggiungere una corretta consapevolezza e di trasferire il rischio attraverso la stipula di assicurazionitailor-made.

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