Il welfare pubblico è diventato fondamentale, ma non basterà e questo fa scattare la corsa all’autotutela. È un messaggio chiaro per le aziende e il welfare aziendale, perché i dipendenti sono il tesoro più importante da proteggere, soprattutto oggi.
I BENEFITS AZIENDALI SONO DIVENTATI STRATEGICI
“Non c’è solo la retribuzione in moneta: negli ultimi anni tutta l’area dei benefits e del welfare aziendale è diventata una parte fondamentale della retribuzione e occorre valutarne appieno l’importanza“. Lo ha detto Tiziano Treu, giuslavorista e presidente del Cnel.
“Nella terza edizione dello Studio sul welfare aziendale del Cnel abbiamo anche visto come si sono sviluppati i benefits: ora, ad esempio, in molti contratti, trova ampio spazio la formazione continua per lavoratori e manager, finalizzata all’aggiornamento o al miglioramento delle competenze“, ha osservato Treu.
Lo stesso conclude: “Poiché oramai i contratti decentrati che affrontano azioni di welfare sono decine di migliaia, bisogna pensare a come migliorare l’integrazione tra queste azioni e quelle intraprese, ad esempio, dagli Enti Locali, come i Comuni, che negli anni hanno sempre di più dimostrato di essere attori di provvidenze sociali“.
Insomma, una fitta rete di sinergie tra pubblico e privato, intessuta su molteplici livelli: europeo, nazionale, locale.
IL WELFARE PUBBLICO NON BASTERÀ, CORSA ALL’AUTOTUTELA
Secondo il report Aipb-Censis «Investire nel futuro dell’Italia oltre il Covid-19», per l’87,5% degli intervistati la priorità è investire in coperture assicurative per la salute, la vecchiaia, l’educazione dei figli. Convinti che lo Stato non potrà dare tutto a tutti per sempre, il 53% si aspetta che in futuro il sistema di welfare pubblico garantisca i servizi essenziali (ad esempio, le terapie intensive nella sanità e gli interventi salvavita) e che per il resto chi può dovrà pagare da sé le prestazioni. Il 41,8% dei benestanti ha già sottoscritto assicurazioni e il 24,9% è intenzionato a spendere di più per la sanità integrativa (solo il 5,9% ridurrà questa voce di spesa in futuro).
INVESTIRE ITALIANO
«Investire italiano». Qual è l’atteggiamento dominante tra gli italiani? Nella crisi attuale, per il 46,6% degli italiani la ricchezza privata, se ben gestita, può rappresentare una opportunità preziosa per il Paese. Solo il 23,8% la ritiene infruttuosa e il 26,5% un furto e quasi la metà degli italiani è favorevole a riconoscere vantaggi fiscali a chi investe in aziende italiane, non importa quanto sia ricco.
Le aziende e l’intero settore del welfare privato non solo hanno superato il welfare pubblico in credibilità ed efficienza, lo hanno sostituito in nuovi settori, attraendo nuove risorse. Nello scenario cupo del 2020, questo è senza dubbio un segnale forte e chiaro di sviluppo.
PCA ha accettato la nuova sfida del Welfare creando uno staff dedicato al mondo dei Flexible Benefits e ha realizzato in partnership con un primario provider italiano un portale dedicato: PCA My Welfare.
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