La mobilità sta cambiando: la prospettiva a medio termine di una progressiva riduzione delle auto private, dal punto di vista delle assicurazioni, significa che l’auto non può più rappresentare il business del futuro, con la conseguente ricerca di mercati alternativi in area danni, corrispondenti a nuove tipologie di rischio, ad esempio il cyber, e a segmenti meno sviluppati quale quello delle imprese. D’altro canto, l’auto non può essere trascurata poiché riveste tuttora (e rivestirà ancora a lungo) un peso molto significativo, pari a circa il 50%, nei portafogli danni delle compagnie.
LE NUOVE SFIDE PER LE ASSICURAZIONI
Innanzitutto il mercato è diventato più trasparente. Da oltre dieci anni sono comparsi anche in Italia i comparatori di prezzo, che generano ogni anno circa dieci milioni di preventivi unici, vale a dire un quarto dei veicoli circolanti. Inoltre i tanti clienti che si documentano sul web sono anche sempre più digitali e tollerano a fatica di non ricevere dalle assicurazioni i servizi a cui sono ormai quotidianamente abituati nell’e-commerce e in altri settori finanziari.
A completare il quadro della complessità del settore auto c’è l’arena distributiva, con la crescita continua, sebbene lenta, del comparto diretto, che ha nell’auto il suo focus, e della assicurazione bancaria. Sullo sfondo restano in agguato i giganti del web, pronti ad entrare in questo business.
L’ECCELLENZA, PIU’ CHE MAI
Fra le diverse leve a disposizione delle compagnie c’è la ricerca dell’eccellenza tecnica; se infatti la capacità di selezionare e profilare i rischi è il cuore dell’assicurazione danni, l’evoluzione high-tech diventa il fulcro della strategia per il business auto.
Al tempo dei Big Data, una tariffa auto non può più basarsi, come un tempo, su una quindicina di variabili, ma deve attingere il più possibile a fonti informative interne ed esterne, in una continua e instancabile estensione. Le compagnie migliori testano centinaia di variabili per scegliere le 60/80 da mettere in produzione, allo scopo di ottenere una segmentazione dei rischi molto più raffinata.
LE MERAVIGLIE DEI BIG DATI
I Big Data e le metriche approfondite consentono funzioni predittive molto sofisticate, non solo per il puro rischio assicurativo, ma anche per altri ambiti cruciali quali la frode, il tasso di abbandono dei clienti attuali e la conversione dei preventivi in nuovi clienti.
Un esempio impressionante di “scoring” di notevole impatto è l’indice antifrode che consente di stimare, già al momento del preventivo, la probabilità che una nuova polizza possa generare in futuro sinistri fraudolenti.
Una componente non secondaria dell’eccellenza tecnica è poi la capacità di impiantare un monitoraggio accurato e tempestivo. Per osservare i risultati di una manovra tariffaria sono infatti normalmente necessari molti mesi: eventuali azioni correttive sono messe in campo in ritardo, quando magari è già stato sottoscritto un volume importante di rischi non adeguatamente prezzati. Per ovviare, almeno parzialmente, a questo inconveniente è possibile adottare modelli di expected loss ratio, che consentono una stima di impatto quasi immediata, uniti a tecniche di A/B testing per provare sul campo in contemporanea diverse configurazioni e scegliere rapidamente quella migliore rispetto agli obiettivi di ottimizzazione delle vendite e di ritorno tecnico.
Il mercato auto è strategico per le assicurazioni, ma la massa di innovazioni in atto è talmente grande che occorre una strategia di approccio propria a queste innovazioni, per comprenderle, assorbirle e trasformarle in carburante per un nuovo sviluppo – come facciamo noi di PCA come Consultative Broker: fuel your future.
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