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Tesla vuole diventare un’assicuratore

Tesla vuole diventare un'assicuratore - PCA Consultative Broker
Tesla vuole diventare un'assicuratore - PCA Consultative Broker

Tesla è diventata la compagnia automobilistica con maggiore capitalizzazione al mondo e adesso punta ad espandere i propri servizi nel settore assicurativo. Tesla Insurance è stata annunciata nell’agosto 2019, ma adesso si propone di accelerare. Fino a ora, infatti, è disponibile solo in California, lo Stato americano dove ha sede la società.

Tesla sta cercando il permesso dalle autorità di regolamentazione statali per offrire copertura in Illinois, Texas e Washington. Le ambizioni sono alte: Musk ha affermato che un giorno l’assicurazione potrebbe rappresentare dal 30% al 40% del business automobilistico di Tesla, perché Tesla sta costruendo “una grande compagnia di assicurazioni“.

UN’ASSICURAZIONE “DIVERSA”

Ma cosa ha di particolare l’assicurazione di Musk? Prima di tutto, secondo le promesse della società, il risparmio: il ribasso sarà del 20% rispetto a una polizza tradizionale, ma può arrivare al 30%. La procedura, come avviene in molti prodotti di nuova generazione, è basata su flessibilità e personalizzazione. La sottoscrizione è rapida e si adatta all’utilizzo che il proprietario fa dell’auto: lavoro, hobby, lunghi viaggi o brevi percorrenze. Veloce è anche la procedura nel caso in cui l’utente decida di cambiare assicurazione. Tesla crede nella sicurezza delle proprie auto, anche grazie all’utilizzo di sistemi semi-autonomi. Credere nelle vetture vuol dire anche sapere come vengono guidate. La personalizzazione delle polizze deriva dalla capacità di raccogliere – con il consenso dei proprietari – le informazioni sulla guida in tempo reale. Non solo contano età del conducente e storico dei sinistri, ma anche i dati sullo stile di guida, i tragitti, i tempi. Questa modalità è nota come assicurazione “pay-as-you-drive” o basata sull’utilizzo. Ma Tesla afferma che attualmente utilizza dati anonimi e aggregati dai suoi veicoli per impostare le tariffe, non dati basati sulla guida di un individuo.

Tesla attinge così dall’elevata digitalizzazione delle proprie auto per aprire un nuovo business e, allo stesso tempo, creare un ecosistema che fornisca agli utenti sempre più servizi e benefit.

Comunque Elon Musk ci crede che Tesla entrerà nel mercato assicurativo su scala mondiale. “A lungo termine speriamo di offrire Tesla Insurance in tutto il mondo”, recita un tweet del numero uno di Tesla. In un secondo tweet lo stesso Musk rimarca che Tesla Insurance verrà lanciata in Texas ad ottobre/novembre rispondendo ad un utente di Twitter che si lamentava di quanto fosse costosa la sua assicurazione auto a New York.

Il processo normativo per l’approvazione dell’offerta di assicurazioni è estremamente lento e complesso e varia considerevolmente da uno stato all’altro – ha spiegato Musk – Tesla spera di offrire un’assicurazione in tempo reale (basata sulla storia di guida effettiva) in Texas il mese prossimo. Probabilmente l’anno prossimo a New York”.

NON SOLO TESLA

Tesla non è l’unica casa automobilistica che prova ad entrare nel mercato assicurativo. GM ha annunciato a novembre 2020 che avrebbe iniziato a offrire assicurazioni a marchio OnStar (una controllata di GM specializzata in connettività e sicurezza per i veicoli GM) ai propri dipendenti alla fine del 2020 e che avrebbe reso il prodotto disponibile al pubblico all’inizio del 2021. Finora nessuna conferma.

GM afferma che la sua assicurazione auto sarà disponibile per i veicoli con e senza il sistema di comunicazione OnStar. Tuttavia, gli sconti sui premi fino al 20% non sono disponibili per i veicoli senza il servizio OnStar. Come con Tesla, GM consente agli assicurati di condividere volontariamente dati che possono aiutare a ridurre i premi, come i dati che misurano il comportamento di guida.

Poi c’è Toyota, attraverso la sua agenzia assicurativa Toyota Insurance Management Solutions. I partner assicurativi di Toyota, National General, Nationwide, Safeco e Travelers, emettono le polizze della casa automobilistica in 38 stati USA. Toyota Insurance Management Solutions consente agli assicurati di condividere i dati di guida, la velocità di guida di un automobilista, per ottenere potenzialmente risparmi sui premi.

A giudicare dalle vendite di veicoli, GM e Toyota sono attori molto più grandi nell’assicurazione auto di Tesla. Nel 2020, Tesla ha venduto quasi 500.000 veicoli. In confronto, GM ha venduto più di 2,5 milioni di veicoli lo scorso anno, mentre l’attività nordamericana di Toyota ha venduto più di 2,1 milioni di veicoli.

Allora non è tanto Tesla in sé a destare scalpore: è piuttosto l’insieme delle case automobilistiche che possono trarre un vantaggio enorme con l’uso dei dati dei loro clienti per confezionare polizze sempre più tailor-made, convenienti per gli assicurati ma non esattamente l’ideale per le compagnie assicurative.

 

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